Le donne rappresentano il 69% della forza lavoro dell’ortofrutta, poche ricoprono incarichi di responsabilità nelle aziende, ma gli esempi virtuosi ci sono e fanno la differenza. 

In una Aula Magna della Regione Emilia-Romagna piena, e non solo di donne, l’8 marzo a Bologna si è cominciato a tracciare il profilo delle donne che lavorano nel settore ortofrutticolo. L’Associazione Nazionale Le Donne dell’ortofrutta ha infatti organizzato un convegno con la collaborazione della Regione, in cui ai dati di una indagine field si sono affiancate le testimonianze concrete di alcune imprenditrici socie.

Daria Lodi del CSO Italy ha esposto i dati scaturenti dall’indagine appositamente condotta, che ha fatto emergere come le donne rappresentano il 69% della forza lavoro dell’ortofrutta, ma trovano occupazione per l’83% nelle operazioni di lavorazione e a magazzino. Del restante 17% appena lo 0,2% ha un ruolo nella direzione e lo 0,3% nella comunicazione e marketing. E ciò nonostante una scolarità maggiore dei colleghi uomini. Se si fa un confronto diretto uomo / donna nell’ambito dello stesso ruolo emerge come nella direzione il rapporto sia 88 a 12, mentre nel marketing & comunicazione 33 a 67. Il 32% delle addette nel settore ha età compresa tra i 45 e 55, solo il 4% possiede una laurea, ma sono comunque molte di più in confronto agli uomini.

Dati interessanti, sui quali si è innestata la professoressa Muzzarelli, ordinaria di Storia Medievale all’Università di Bologna, che nel suo intervento pieno di forza e colore ha illustrato come le donne hanno sempre lavorato molto, in maniera polifunzionale, ma con poca visibilità e riconoscimento e che il contributo che può dare la storia è la consapevolezza.

Raffaella Quadretti, moderatrice del convegno e anch’essa socia dell’associazione, ha poi introdotto le imprenditrici della tavola rotonda, chiedendo loro di parlare di come è avvenuto il loro ingresso nel mondo ortofrutticolo, di cosa vuol dire fare innovazione e di come si dia risposta alle richieste del nuovo consumatore. Pur con storie ed esperienza professionali diverse, dalle testimonianze di Silvia Salvi, socia e amministratrice di Salvi Vivai, Francesca Nadalini, responsabile commerciale Nadalini soc. Agricola, Valentina Borghi, titolare Funghi Valentina, e Anna Maria Minguzzi, socia e amministratrice Minguzzi spa, sono emersi diversi tratti comuni, che sono state efficacemente ripresi e sintetizzati in parole chiave nell’intervento finale da Simona Caselli, assessore all’Agricoltura della regione Emilia-Romagna, nonché socia onoraria dell’associazione: tradizione familiare, superamento degli stereotipi, approccio di filiera, organizzazione, innovazione, studio e formazione continua, attenzione al consumatore, marketing.

Per Francesca Nadalini “l’innovazione è un respiro vitale, un modo di pensare e di lavorare, che deve essere condiviso a tutti i livelli in azienda” e questa dichiarazione esprime tutta la passione e la visione delle donne. In tutti gli  interventi è emersa la passione per un lavoro visto come stimolante e gratificante, ma anche la fatica di essere credibili e soprattutto ascoltate. Ed è questa la scommessa che vuole portare avanti l’associazione. “Siamo una rete di donne esperte in vari ambiti della filiera ortofrutticola, a cui piace il confronto, visto come momento di crescita, donne che vogliono essere visibili, essere coinvolte ed avere voce anche per promuovere l’ortofrutta con modalità diverse e superare l’immagine di mera commodity” ha dichiarato Alessandra Ravaioli, presidente dell’associazione Nazionale Le Donne dell’ortofrutta. “Siamo nate tre mesi fa in 27 socie, oggi siamo già 50 e il nostro obiettivo è diventare 100 entro l’anno. Siamo l’unica organizzazione di questo tipo in Europa, siamo una realtà nuova, piena di entusiasmo e con le nostre attività vogliamo che venga riconosciuto il ruolo femminile in un settore di primaria importanza nell’agroalimentare italiano.” Concetto ripreso e rafforzato da Simona Caselli che ha sottolineato che “le lavoratrici e le imprenditrici del settore possono dare un contributo fondamentale di professionalità e creatività allo sviluppo di un comparto fondamentale per l’agroalimentare dell’Emilia-Romagna, soprattutto sul versante dell’innovazione e della qualità. Come Regione siamo impegnati a rimuovere tutti gli ostacoli che si frappongono ad una piena valorizzazione della capacità delle donne, a promuovere la parità di genere e a favorire la crescita dell’imprenditorialità rosa anche in agricoltura. E ciò grazie soprattutto ai fondi del Psr 2014-2020 che, in casi particolari, a fronte del permanere di situazioni di debolezza delle imprese al femminile, prevedono punteggi aggiuntivi a loro favore, come nel caso dei bandi per promuovere l’agricoltura sociale.”

A conclusione dell’evento è stata nominata socia onoraria dell’Associazione Nazionale Le Donne dell’Ortofrutta Maura Latini, direttore generale di Coop Italia, che ha partecipato e ringraziato in video collegamento.

 

 

Link per scaricare tutti i materiali presentati al convegno e per la registrazione audio-video:

http://agricoltura.regione.emilia-romagna.it/approfondimenti/2018/lortofrutta-e-donna-incontro-a-bologna-in-occasione-dell8-marzo

 

Per aderire all’Associazione inviare una mail di richiesta a: ledonnedellortofrutta@gmail.com

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