Olio d’oliva: la campagna 2017/2018 chiude con una produzione che sfiora le 430 mila tonnellate, assestandosi per la precisione quota 428,9 mila, «con una progressione del 135% rispetto agli scarsi volumi ottenuti nella campagna precedente, fermi a 182 mila tonnellate». Lo stima l’ISMEA, l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare – ente pubblico economico vigilato dal MiPAAF – sulla scorta delle indicazioni arrivate dal mondo produttivo e ai fini della trasmissione dei dati alla Commissione europea. «Il risultato finale, sebbene ancora provvisorio – sottolinea l’Istituto – è decisamente migliore rispetto alle prime previsioni fatte all’inizio dell’autunno». La siccità estiva è stato un problema molto importante e gli agricoltori, dove possibile, sono intervenuti con l’irrigazione di soccorso riuscendo a ridurre drasticamente le perdite.

Sempre con riferimento alla campagna 2017/2018, la crescita è stata decisamente interessante in particolare nelle regioni meridionali: «in Puglia sono stati superati i 2 milioni di tonnellate (+98%). Anche in Sicilia, Calabria e Abruzzo si è tornati su livelli considerati nella media». Nel Centro Italia, soprattutto in Toscana e Umbria, «la crescita è stata, invece, particolarmente contenuta perché la siccità estiva e problematiche che si erano avute anche nei mesi primaverili hanno condizionato tutte le fasi vegetative». Nel Lazio (+68%) e nelle Marche (+239%), per contro, i volumi produttivi sono stati assolutamente abbondanti.

E restando in tema, è notizia di queste ore l’avvio del più grande contratto di filiera per l’olio Made in Italy di sempre, per un quantitativo di 10 milioni di chili e un valore del contratto di filiera di oltre 50 milioni di euro, con l’obiettivo di assicurare la sicurezza e le diffusione dell’olio italiano al 100% stabilizzando le condizioni economiche della vendita. L’intesa è stata sottoscritta a Palazzo Rospigliosi a Roma da Coldiretti, Unaprol, Federolio e FAI S.p.A. (Filiera Agricola Italiana), e coinvolge le principali aziende di confezionamento italiane. L’annuncio è stato dato nel corso del Convegno “Filo d’olio, segmentare per crescere: nuove prospettive di consumo e di offerta”, promosso da Federolio. Tra gli obiettivi: difendere la produzione, garantire un utilizzo sostenibile del territorio, valorizzare la distintività, assicurare la giusta distribuzione del valore tra tutte le parti della filiera, ricostruire un’identità del sistema Paese e riconquistare quote di mercato. Il contratto partirà con la campagna olivicola in corso e avrà durata pluriennale.


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