Stefania Avallone, marketing director.

Con grande entusiasmo ho accettato l’invito di Nicola Colabella per moderare l’incontro annuale dell’Osservatorio Freschissimi: “creare valore nel punto vendita”.

Mi piace pensare che il  marketing e il commerciale siano due facce della stessa medaglia e che il mio approccio nel mondo della d.o., che da un lato mi vede venditrice e da un altro consulente marketing, rappresenti quel “plus” tale da consentirmi di portare una doppia visione all’Osservatorio Freschissimi.

L’Osservatorio Freschissimi mi affascina, sullo Spark un cannocchiale rende chiara la missione : avere un occhio lungo sul fresco nel punto vendita.

Il tema di quest’anno, “creare valore nel punto vendita”, è strumentale e d’obbligo se pensiamo al momento che stiamo vivendo. Diciamocela tutta, il punto vendita fisico è ancora attrattivo se riesce a reinventarsi dando un nuovo significato alle proprie peculiarità, allestimenti a sorpresa che incantano e coinvolgono, materie prime che stuzzicano i sensi, modi innovativi di comunicare attraverso i prodotti, soprattutto freschi, con novità che sorprendono e divertono.

Il punto vendita è chiamato a rispondere ad una serie di sfide importanti; la prima è il confronto/scontro con le piattaforme dell’e-commerce, che come ben sappiamo hanno dalla loro parte molti vantaggi (offerta infinita, costi di gestione più bassi e capillarità molto più ampia). Ma in Italia, e maggiormente nel Sud Italia, i punti vendita fisici continuano a vincere. Infatti  il 70% degli acquisti viene ancora fatto di persona, a causa di una certa  arretratezza dal punto di vista tecnologico, legata alle tradizioni e generalmente restia alle novità, ma anche forte del grande lavoro dei brand della d.o., che stanno trasformando i negozi fisici in modo da aggiungergli valore e significato.

Nelle logiche di marketing, le sinergie tra online e offline sono sempre più strette. La parola chiave  è “integrazione”, in cui dominano l’esperienza sempre più unica ed esclusiva che si deve far vivere al cliente, la tecnologia digitale e l’implementazione di strategie online che a moltiplicare la possibilità del marketing.

La direzione futura è scritta : la comunicazione sarà sempre più’ targhettizzata fino a diventare diretta,  il brand comunica direttamente perché sa chi e’ il suo cliente, conosce le sue abitudini,  i suoi gusti e riesce a instaurare una conversazione utile e interessante perché disegnata ad hoc, anzi ne anticipa i bisogni e le scelte.

Dunque la strada è chiara in ambito retail, bisogna essere sempre più consapevoli di ciò che si progetta, studiare la risposta del cliente dal punto di vista emotivo simbolico e funzionale, in modo da fornirgli delle soluzioni che può trovare solo nel punto vendita fisico.

Due concetti bisogna tenere in considerazione, due livelli di servizio alti:  il primo, il “front end”, è  tutto quello che il cliente vede e tutte le sollecitazioni che riceve ; Il secondo, il  “ back end ” è  la parte infrastrutturale e organizzativa, tutto quello che c’è dietro e che non è trascurabile se si vuole offrire un’esperienza completa e positiva con il proprio consumatore.

Parola chiave “relazione”,  riuscire a creare quindi un rapporto, un legame  che lo trasforma da semplice cliente a cliente fedele.

Stefania Avallone
Marketing Director
stefania@madidea.it

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