Il primo semestre di quest’anno ha fatto segnare un incremento della spesa per consumi alimentari degli italiani che ha sfiorato l’1% rispetto al medesimo lasso temporale del 2017, segnando però un progressivo rallentamento della crescita nel corso secondo trimestre. Lo riferisce Ismea, dalla cui elaborazione emerge – sottolinea l’Istituto di Servizi per il Mercato Agricolo Alimentare – «che tale crescita è dovuta principalmente all’aumento del valore unitario dei prodotti nel carrello della spesa ed è accompagnata da volumi stabili». Riassumendo, più sostenuta la spesa per i prodotti confezionati, specie nelle aree del Nord Est, Nord Ovest e Centro, mentre i prodotti sfusi, con una quota del 32% sul totale, hanno subìto una contrazione del 2%. «Si evidenziano – prosegue Ismea – performance positive per i prodotti proteici di derivazione animale, soprattutto le uova, per le quali la crescita della spesa del 16,7% è determinata sia dall’aumento dei prezzi, sia dal maggiore assortimento di uova provenienti da allevamenti “a terra” e biologici, caratterizzati da prezzi più alti». Aumenta anche la spesa delle carni (3%), «determinata prevalentemente dall’incremento dei prezzi medi unitari, soprattutto per quelle avicole (+4,4%) bovine (3,5%)». In crescita il valore degli acquisti di spumanti (+6,2%), vino (+4,2%) e piatti pronti (+4,9%).
Da segnalare infine che per il secondo anno consecutivo è cresciuto il consumo di prodotti ortofrutticoli della IV gamma (+5,2% a volume e 4,5% a valore), entrati stabilmente nelle abitudini di acquisto di quasi 20 milioni di consumatori.
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