Si avvia alla conclusione la campagna del pomodoro da industria nel bacino del Nord Italia. Il quadro generale che traccia l’OI Pomodoro da industria del Nord Italia, organizzazione interprofessionale che raccoglie ed elabora i dati della filiera, è quello di una campagna «contraddistinta dalla lavorazione di 2.444.775 tonnellate nell’area del Nord Italia, dove si produce circa la metà del pomodoro da industria nazionale, con un grado brix, la componente zuccherina del pomodoro, che si attesta a 4,78». I dati, aggiornati all’ultima rilevazione OI del 4 ottobre, sono quasi definitivi e l’ufficio tecnico dell’OI Pomodoro da industria elaborerà il report finale nei prossimi giorni, non appena sarà del tutto conclusa la lavorazione.
Così si è espresso Tiberio Rabboni, presidente dell’OI: «La campagna si è conclusa con un calo della produzione in campo e del pomodoro consegnato alle imprese di trasformazione di circa il 13% rispetto a quando stabilito nel Contratto d’area sottoscritto da Op (Organizzazioni di produttori) e trasformatori, e poi nei singoli contratti aziendali, dove si proponeva una riduzione della produzione rispetto al 2017 per fluidificare il mercato e smaltire, dove necessario, le scorte di magazzino». Il calo rispetto al contrattato 2018 «è stato determinato principalmente dai rovesci stagionali (grandinate), da maturazioni precoci provocate da andamenti climatici particolari e dai danni indotti dalla proliferazione in provincia di Piacenza del ragnetto rosso. L’OI, per quanto di sua competenza, ha effettuato i controlli previsti dalle regole condivise tra i soci e, nei pochi casi di presunte irregolarità che finora sono stati segnalati, è prontamente intervenuta con le procedure di contestazione previste dal proprio regolamento e, in un caso, anche erogando una sanzione economica al firmatario di un contratto irregolare».
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